Premiazione FOLLE D’ORO – FOLLE D’AUTORE – FOLLE D’ARTISTA 2025

PREMIO TEATRALE NAZIONALE FOLLE D’ORO “Giovanni Mellano”
15^ edizione 2025

PREMIO NAZIONALE di drammaturgia FOLLE D’AUTORE “Aldo Nicolaj”
11^ edizione 2025

PREMIO NAZIONALE di locandine FOLLE D’ARTISTA “Pippo Ravera
11^ edizione 2025

promossi da LA CORTE DEI FOLLI Aps – Fossano CN

 

Il Folle d’Oro 2025: il tempo del teatro che resta

FOSSANO – Domenica 15 novembre 2025, al Teatro dei Battuti Bianchi, si sono accese le luci su una storia lunga quindici anni. Una storia di sogni, di palcoscenici, di persone che continuano a scegliere la follia più bella: quella del teatro.

La quindicesima edizione del Premio “Il Folle d’Oro” ha illuminato Fossano con la sua consueta magia, regalando al pubblico un viaggio fatto di emozione, passione e appartenenza.

Quindici anni sono tanti, eppure sembrano un battito. “Il Folle d’Oro” cresce, evolve, ma non perde mai la sua essenza: quella di un percorso in continuo movimento, capace di restare testimone di un tempo che oggi sembra scomparso, ma che invece resiste – il tempo del teatro, quel tempo sospeso e prezioso dove si incontrano emozione, parola e silenzio.

È un tempo “bello e pazzesco”, direbbe Giovanni Mellano, il grande artista che per primo seppe cogliere la magia di questo universo e donarle forma e voce. E se oggi quel tempo continua a pulsare, è grazie a Pinuccio Bellone, Cristina Viglietta e a tutta la Corte dei Folli, che con passione instancabile portano avanti un progetto divenuto riferimento per il teatro.

Vorrei dedicare anche un pensiero ad Aldo Nicolaj, raffinato drammaturgo nato a Fossano, la cui opera continua a rappresentare un punto di riferimento nella drammaturgia italiana del Novecento. Autore prolifico e versatile, Nicolaj ha saputo raccontare con finezza ironica e umanità le fragilità, le aspirazioni e i paradossi dell’uomo comune. Le sue commedie, spesso caratterizzate da dialoghi brillanti e da un elegante equilibrio tra leggerezza e profondità, restano oggi straordinariamente attuali.

Ricordarlo durante una premiazione come quella del Folle d’Oro significa riconoscere quanto la sua eredità culturale continui a ispirare chi lavora nel teatro, offrendo un modello di scrittura vivace, intelligente e sempre attenta all’essere umano.

In un mondo che corre, loro, i “Folli”, continuano a scegliere di rallentare, di ascoltare, di credere, senza esitazioni, che fare teatro “per scelta” e non per mestiere non significhi essere dilettanti, ma piuttosto innamorati irriducibili. È in quella scelta che risiede la forza del premio: nel celebrare chi sale sul palco spinto solo da una passione che arde, da quella scintilla folle che da sempre accende le platee e riempie le anime.

E in questo cammino di arte e dedizione, un compagno di viaggio prezioso è la UILT Piemonte, che da sempre cammina a braccetto con queste esperienze, credendo – incessante, senza esitare un momento – che il teatro sia quel battito che fa vibrare le corde delle anime capaci di sentirle. Un sostegno concreto e poetico, che tiene viva la linfa di un movimento dove la passione diventa comunità, e la comunità si trasforma in emozione condivisa.

Così, quando domenica le luci si sono lentamente spente e il teatro ha ritrovato il suo silenzio, è rimasta nell’aria un’emozione che non si spegne.

Perché “Il Folle d’Oro” non è solo una premiazione, ma un gesto d’amore verso chi crede ancora nella forza del teatro, nella sua follia gentile, nel suo tempo sospeso.

E anche quest’anno, “Il Folle d’Oro” ha ricordato a tutti noi che il tempo del teatro non passa mai: resta.

Come resta la follia meravigliosa di chi, da quindici anni, continua a crederci.

Essere presente è stato, per me, un dono.

Seduta in platea, tra le luci calde del Teatro dei Battuti Bianchi, ho sentito scorrere quella vibrazione sottile che solo il teatro sa generare: un’emozione collettiva che unisce, che accarezza, che riempie. Ho guardato negli occhi attori, registi, organizzatori, e in ognuno ho riconosciuto la stessa fiamma: la certezza che il teatro non è solo arte, ma vita che si rinnova ogni volta che il sipario si apre.

E in quell’istante ho capito che “Il Folle d’Oro” non celebra solo spettacoli, ma celebra persone, coraggio e cuore.

È stato un privilegio esserci, testimone di un tempo che davvero — resta.

Elisabetta Nuzzo
ATHENA
Tavolo Comunicazione UILT Piemonte Aps

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Cristina Viglietta

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