venerdì 17 ottobre 2025 – Ceva
NEL NOME DEL PADRE
di Luigi Lunari
Regia Stefano Sandroni
Compagnia LA CORTE DEI FOLLI APS
Compagnia “ospitante” TEATRO MARENCO APS – Ceva CN
Nell’ambito dei festeggiamenti per i 50 anni dalla riapertura del Teatro Marenco di Ceva
Quando si spengono le luci.
EMOZIONI DALLA PLATEA
di Elisabetta Nuzzo
TEATRO ATHENA
Quando le luci si sono spente le emozioni hanno preso il sopravvento….ed ho iniziato un viaggio coinvolgente ed unico.
Ci hanno detto “spegnete i telefoni e non fate fotografie” e io ho pensato ” E adesso?” Sono qui anche per quello come faccio! Poi buio…. silenzio e poi luce.
Avevo davanti agli occhi due persone che non conoscevo….un uomo e una donna diversi ma con qualcosa che li ha uniti per sempre: essere due emarginati che hanno subito un atroce destino. Avevo davanti agli occhi Aldo e Rosemary, si erano loro per davvero e ho avuto una sensazione così strana…. Sapevo di essere in un teatro, ma in quel momento era come se fossi lì….come se ci fossimo solo io, Aldo e Rosemary! Mi sono seduta lì sul pavimento con loro a piedi nudi anch’io, e ho iniziato a respirare il viaggio della loro tragica vita.
Non conoscevo la storia e non ho neanche voluto sapere qualcosa prima perché volevo viverla in prima persona e “Nel nome del Padre” è proprio questo: un viaggio introspettivo di emozioni vere.
Gli attori sul palco capaci di catturare ogni centimetro del pubblico perché coinvolgenti e veri per una regia che in maniera efficace ha dato vita a qualcosa di unico che è questo spettacolo.
Non è un testo per tutti, almeno credo, ma se hai il cuore capace di ascoltare allora non puoi mancare di vederlo.
Ci hanno detto che ieri sera abbiamo assistito all’ottantasettesima replica. Tantissimi complimenti e grazie per questa opportunità.
Elisabetta Nuzzo
Presidente Athena Associazione Teatrale – Vicoforte (CN)
Tavolo Comunicazioni UILT Piemonte Aps
Quando si spengono le luci
EMOZIONI DALLA PLATEA
di Diego Tampalini
TEATRO MARENCO APS
Emozione intensa ha permeato la serata degli spettatori di “Nel nome del padre”, a Ceva, nella seconda serata della rassegna Teatro APS promossa da UILT Piemonte.
L’emozione è poi proseguita nella giornata di sabato 18, con la tavola rotonda che ha visto raccontare storie, aneddoti e curiosità intorno agli ultimi 50 anni (e non solo) del Teatro Carlo Marenco di Ceva.
La festa dei 50 anni dalla riapertura ha visto infatti i direttori storici del teatro e altri protagonisti della sua storia recente confrontarsi, dal palco e dalla platea, intorno al passato, e anche un po’ al futuro, del Teatro, centro della cultura cebana sin dal 1861, restaurato e riaperto nel 1975.
Compagnia Teatro Marenco, tornata recentemente a gestire il Teatro, ha preannunciato l’uscita di due nuove produzioni, che andranno al debutto il 7 novembre e il 4 dicembre.
Arrivederci a teatro.
Diego Tampalini
TM Teatro Marenco Aps – Ceva CN
Quando si spengono le luci
EMOZIONI DALLA PLATEA
di Gianluca Tomatis
TEATRO MARENCO APS
Ceva (CN), venerdì 17 ottobre: secondo appuntamento con la rassegna “Teatro APS – Amatori per Scelta”, promossa ed organizzata dalla UILT Piemonte Aps. L’occasione è di quelle importanti, perché il teatro Carlo Marenco, costruito nel 1861, festeggia i cinquant’anni dalla sua ristrutturazione, avvenuta nel 1975 grazie alla passione popolare per questo autentico gioiellino, definito da Macario come “una piccola bomboniera”.
Il teatro Marenco, insieme ad Alba, Savigliano e Cuneo, è uno dei quattro teatri storici ancora attivi nella Provincia Granda. Folto e numeroso l’elenco degli attori, di caratura nazionale, che nel corso degli anni hanno calcato queste scene. Così, per celebrare degnamente l’evento, oltre ad una tavola rotonda con gli artefici della riapertura e dei direttori artistici subentrati negli anni, la Compagnia Teatro Marenco ha aderito alla rassegna ‘Amatori per Scelta’ selezionando la Corte dei Folli di Fossano, con uno spettacolo, su testo di Luigi Lunari, giunto all’ottantasettesima replica.
‘Nel nome del Padre’ cattura, per un’ora e quaranta minuti, grazie a performance di livello assoluto. Cristina Viglietta e Pinuccio Bellone, sono rispettivamente Rosemary ed Aldo, figure realmente esistite, emarginate e sacrificate in nome di una convenienza sociale. Non un fiato si leva dalla platea, coinvolta in un vortice di emozioni dove le scelte fatte non sono mai per amore ma solo per opportunità. Le ferite sono dolorose, come pugni allo stomaco, tanto che i due protagonisti riusciranno a superare il fatto di non essere attrezzati per la vita, solo dopo la completa accettazione della loro condizione, spogliandosi al contempo di tutti i sensi di colpa, le mancanze, che ne hanno caratterizzato la vita terrena. Pregevole la scenografia, essenziale ma adeguata, con una moderna rappresentazione del Guardiano dell’Eternità a farla da padrone. Luci calibrate sia alle emozioni, che alla catarsi degli interpreti.
Finale inedito con una classica nenia rivisitata in chiave Bergeret – Degeyter.
Applausi scroscianti a scena aperta: chapeau!
Gianluca Tomatis (GT)



